Il consigliere comunale “Lega – Salvini Premier”, analizza la difficile situazione politico-amministrativa e decide di lasciare il gruppo “Risorgimelito” per passare al gruppo misto.

Il disagio, la percezione di un’amministrazione debole e incapace di governare e difendere la gente, portano inevitabilmente alla “parresia”.

Mancanza di programmazione, di comunicazione, di condivisione dei problemi, di idee, di soluzioni, e soprattutto mancanza della chiarezza e schiettezza necessarie per lavorare con serenità. Spesso vengo a conoscenza attraverso gli organi di stampa, o peggio tramite i social e presunte voci di corridoio, delle cose riguardanti l’amministrazione, come, la recente diffida del prefetto riguardante l’approvazione dello schema di rendiconto dell’esercizio finanziario 2022, la richiesta da parte della corte dei conti di documenti riguardanti due delibere approvate dal consiglio comunale e in un ultimo ma non per ordine di importanza, l’aver appreso tramite alcuni organi di stampa della richiesta da parte dell’ANAC di chiarimenti riguardo la proroga del servizio di igiene urbana.
Non mi riconosco, inoltre, in alcuni atteggiamenti, lontani anni luce dal mio modo di essere e di fare, a volte poco rispettosi nei confronti di quegli stessi cittadini che ci hanno sostenuto e votato, e che oggi difronte alle insoddisfazioni hanno tutto il diritto di esprimere i propri disagi e il dissenso per il modo in cui si sta operando. “

Ecco la nota a firma di Francesco Pizzi, consigliere comunali di Melito di Porto Salvo, indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale, al Segretario Generale e al Sindaco Orlando.

OGGETTO: PASSAGGIO AL GRUPPO MISTO
È passato più di un anno e mezzo dalle elezioni che ci hanno condotto ad amministrare la nostra cittadina, ho sempre creduto, fin da ragazzino, che la politica è servizio e, perciò, mi sono fatto
coinvolgere in questo percorso con grande entusiasmo e con la speranza di cambiare le sorti del mio paese natio.

La mia adesione al Partito “Lega – Salvini Premier”, mi porta oggi, a prendere la decisione di lasciare il gruppo “Risorgimelito” per passare al gruppo misto, poiché il regolamento del consiglio comunale
prevede che per formare un gruppo consiliare che si rifà ad un partito politico nazionale serva l’adesione di due consiglieri.

Oggi, purtroppo, devo constatare che le cose non stanno andando per come preventivato nel momento in cui ho scelto di mettermi in gioco.

Fin dall’inizio della legislatura ho manifestato il mio disagio per la più totale mancanza di comunicazione che c’è all’interno di questa maggioranza, la mancanza di condivisione dei problemi, di idee, di soluzioni, e soprattutto la più totale mancanza della chiarezza e schiettezza necessarie per lavorare con serenità. Nonostante la mia presenza costante, la mia partecipazione e la mia disponibilità su tutto, dal primo giorno di questa legislatura, spesso vengo a conoscenza delle cose riguardanti l’amministrazione attraverso gli organi di stampa, o peggio tramite i social e presunte voci di corridoio.

Ultima prova di questo sono la recente querelle scatenatasi sui social sulla diffida del prefetto riguardante l’approvazione dello schema di rendiconto dell’esercizio finanziario 2022, o la mancata
comunicazione ai consiglieri comunali della richiesta da parte della corte dei conti di documenti riguardanti due delibere approvate dal consiglio comunale di cui il sottoscritto è venuto a conoscenza
solo tramite voci di corridoio, e in un ultimo ma non per ordine di importanza, l’aver appreso tramite alcuni organi di stampa della richiesta da parte dell’ANAC di chiarimenti riguardo la proroga del
servizio di igiene urbana.

Ho, inoltre, avuto spesso l’impressione che non si faccia abbastanza, che non si lavori insieme per il bene di questo paese che appare sempre più abbandonato a sé stesso, ma che si tenda a fare le cose
con sufficienza, non con la determinazione e la passione necessari per risollevarci da situazioni al quanto incresciose; manca una programmazione politica, un voler affrontare seriamente i problemi elementari che attanagliano la nostra comunità, mancano le risposte ai cittadini sulle questioni riguardanti i servizi essenziali e ciò sarebbe dovuto essere il primo obbiettivo da raggiungere, invece
ci si è concentrati quasi totalmente su obiettivi e progetti che sembrano miraggi, rincorrendo quasi sempre l’emergenza nella gestione ordinaria.

È pur vero che abbiamo ereditato un paese in una situazione disastrosa, soprattutto per la condizione economica finanziaria in cui versa il nostro ente, ma sarebbe corretto e opportuno spiegare con
trasparenza ai cittadini quali sono le problematiche che si stanno riscontrando e come si pensa di porre rimedio ai problemi, ammesso che si abbiano soluzioni reali e di pronta applicazione.

Le proposte fatte dal sottoscritto, spesso sono state scartate o quasi mai prese in considerazione, così come la volontà di farsi portavoce con i rappresentati del partito di cui faccio parte di alcuni problemi che riguardano la nostra cittadina per cercarne una risoluzione.

Non mi riconosco, inoltre, in alcuni atteggiamenti, lontani anni luce dal mio modo di essere e di fare, a volte poco rispettosi nei confronti di quegli stessi cittadini che ci hanno sostenuto e votato, e che oggi difronte alle insoddisfazioni hanno tutto il diritto di esprimere i propri disagi e il dissenso per il modo in cui si sta operando.
Continuerò a lavorare per il bene della nostra cittadina e sarò a disposizione di questa maggioranza, ma come battitore libero, capace di collaborare, ma anche di dissentire, determinandomi solo ed
esclusivamente per il bene del paese.
Melito di Porto Salvo
15/05/2023
Dott. Francesco Pizzi
Consigliere Comunale
Lega – Salvini Premier

Fin quì la “parresia” del Consigliere Comunale Francesco Pizzi,

che parla del suo disagio, manifestato sin dall’inizio della legislatura, ad operare in un strano contesto politico-amministrativo, ma , nella sua visione delle cose, mentre afferma che continuerà a lavorare per il bene della nostra cittadina rimanendo a disposizione di questa maggioranza, come battitore libero, esclusivamente per il bene del paese, non parla di un necessario “disinquinamento politico” del sua paese.

E a proposito della “parresia” e della crisi, il Consigliere Pizzi ha dimentiato di completare quello che avevo cominciato a dire l’anno scorso , quando il Sindaco, nel mese di Marzo 2022, lo aveva definito ed aveva definito, altri consiglieri, assenti al consiglio comunale sul rendiconto di gestione per l’esercizio 2020, “immaturi” e “dissidenti”. (Vedi articolo sotto)

I consiglieri Pizzi, Familiari, Barilla e Campagna, amareggiati e delusi per le dichiarazioni del primo cittadino, avevano tacciato Orlando di mancanza di chiarezza, traspararenza, condivisione e coraggio di affrontare “de visu” le questioni riguardanti le attività amministrativa. Nei prossimi giorni, avevano annunciato Pizzi, assieme ad altri consiglieri considerati dissidenti, parleremo in conferenza stampa. “Spiegheremo in maniera dettagliata il nostro punto di vista, rispedendo al mittente ogni accusa. Mi auguro che ognuno abbia modo di comprendere i propri errori, così da rimediare ai tanti passi falsi fatti da primo giorno di amministrazione”. (Vedi articolo sotto)

Peccato, che mentre l’incubo si risveglia ( guarda caso proprio nello stesso periodo dell’anno e, prima del consiglio comunale che dovrà aprovare l’ultimo rendiconto di gestione), la conferenza stampa, annunciata nel marzo del 2022 dai consiglieri Pizzi, Familiari, Barilla e Campagna, non si è mai tenuta, e nessuno, conosce a fondo, la verità, mentre, la parresia si concentra, ora, nella relazione tra il sovrano e i suoi consiglieri o cortigiani.
Il rischio è quello di condannarsi alla marginalità, all’insignificanza e all’irrilevanza, mentre l’interesse pubblico rimane prigioniero di queste ed altre concomitanti inerzie e insensatezze che rappresentano un vero vulnus della democrazia.

Quello a cui oggi assistiamo ha veramente dell’inverosimile. Dopo le vicende accadute nell’ambito dell’amministrazione comunale nell’ultimo decennio, che hanno visto il comune di Melito sciolto per la terza volta, è obbligatorio, anche al fine di evitare il quarto scioglimento, interrogarsi sul ruolo che la politica deve avere nell’ambito di una comunità civile.

Pare di assistere ad uno scenario in cui la società civile è assopita, le forze politiche non esistono e dove gli stessi uomini dell’ancien regime hanno organizzando le “terze file” per poter riproporre vecchi personaggi e vecchie nomenclature che hanno caratterizzato in senso negativo il passato amministrativo.
Oramai gli armadi sono aperti e gli scheletri sono usciti fuori. Ma essendo scheletri saranno più facilmente travolti per poter poi sprofondare definitivamente nella polvere. E’ arrivato il momento per mettere in atto, in maniera compiuta, a prescindere dai numeri, un vero e proprio “disinquinamento politico e sociale della città”.

Il “‘j’accuse” e la “parresia” da sole, non bastano . Serve il coraggio della verità e una politica intesa come umile e qualificato servizio da rendere alla comunità locale, con la diffusione reale delle informazioni, efficienza e trasparenza amministrativa a cui ancorare la gestione del Paese.

Non serve il solo un grido di allarme, ma è anche la risposta concreta ai segnali di una città lacerata e soprattutto degradata.

In campagna elettorale, hanno fatto passare nell’immaginario collettivo l’idea di un nuovo che di fatto non è”. Effetti questi, che si sono protratti anche in questo due anno di amministrazione, dove l’inefficienza, l’incapacità, la superficialità, l’arroganza, accompagnata da una rilevante incompetenza hanno solamente prodotto confusione e mancate risposte ai bisogni minimi della città.

La verità è, che l’amministrazione Oralando non ha mai avuto il coraggio di parlare chiaro facendo solo proclami e non mantenendo nessun impegno assunto e, che nessun consigliere comunale ha assunto iniziative concrete per modificare percorso e prospettiva.

Non è possibile affidare ai “signorotti di turno” il compito di amministrare o essere dietro le quinte e determinare scelte scellerate a danno di una intera comunità cittadina. Bisogna liberare la città da questa cupola politica, da chi direttamente o indirettamente trae solo benefici personali gestendo la cosa pubblica come se fosse un investimento da realizzare. Lo stesso consiglio comunale non è esente da responsabilità in quanto incorpora volontariamente tale sistema.

E giusto, quindi, che la verità dei fatti venga definitivamente fuori. La verità non va mai tradita. Chi ha ruolo dica basta a questo gioco perverso che oramai da anni condiziona qualsiasi attività sul nostro territorio. Ognuno abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità.

“Chi ha orecchie da intendere, intenda””.

Domenico Vincenzo Vinci

Direttore Capo Sud Television Channel

Di caposud

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